In palestra: quando il fisico diventa il proprio vocabolario
- CoachFit
- 24 mar 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 17 apr 2020
Da sempre l’uomo utilizza diversi canali comunicativi: la parola, la scrittura, la musica, il disegno,ecc e ogni strumento di comunicazione ha l’obiettivo di dire qualcosa a qualcuno. Oggi, in un’epoca fortemente condizionata dalla prevalenza della forma sulla sostanza, la comunicazione più importante è quella che avviene tramite immagini e influenza fortemente non solo la relazione tra le persone ma anche la nostra personalità. Ecco che allora oggi vogliamo osservare e analizzare uno degli effetti di questa modalità di comunicazione all’interno del mondo del fitness, nelle palestre.

I selfie: un virus contagioso
Uno dei più interessanti è sicuramente quello della moda dilagante di farsi centinaia di selfie in palestra mentre ci si allena e poi postare sui social le foto dei propri muscoli. A partire dai fitness influencer per finire alla casalinga di Voghera, ormai tutti o quasi sono stati inconsapevolmente contagiati dal virus dei selfie, senza domandarsi quali potrebbero essere le conseguenze. In realtà quello che a prima vista sembrerebbe essere una dimostrazione di forza e superiorità, numerose ricerche in campo psicologico come quella condotta da Tara C Marshall, Katharina Lefringhausen and Nelli Ferenczi della Brunel University di Londra ci dicono che potrebbero essere un riconoscimento delle proprie debolezze e forse anche di inferiorità. In questo studio sono stati osservati 555 utenti di Facebook, è stato studiato il loro utilizzo nei contenuti e negli “stati di condivisione”. I risultati hanno rivelato che gli estroversi vengono aggiornati più frequentemente sulle loro attività sociali e sulla vita di tutti i giorni, motivata dall'uso di Facebook per comunicare e connettersi con gli altri. Le persone molto aperte avevano maggiori probabilità di aggiornarsi su argomenti intellettuali, coerentemente con il loro uso di Facebook per la condivisione di informazioni. I partecipanti che avevano poca autostima avevano maggiori probabilità di aggiornarsi sui partner romantici, mentre quelli che avevano un alto livello di coscienza avevano maggiori probabilità di aggiornarsi sui propri figli. L'utilizzo di Facebook da parte dei narcisisti per la ricerca di attenzione e la convalida ha spiegato la loro maggiore probabilità di aggiornamento sui loro risultati e sulla loro dieta ed esercizio fisico. Inoltre, la tendenza dei narcisisti ad aggiornare i loro risultati ha spiegato il maggior numero di “Mi piace” e commenti che hanno riferito di aver ricevuto ai loro aggiornamenti. Provando a trarre una qualche semplificazione, è come se in qualche modo significasse dire agli altri: “Guardami, io ci sono e sono ciò che vedi”, utilizzando il proprio fisico come se fosse il proprio vocabolario.
Scegliere di far dipendere dagli la propria autostima
In questo modo però si rischia di vivere il proprio corpo non dall’interno ma dall’esterno, solo come immagine in cui i propri muscoli diventano lo strumento per avere l’approvazione di chi guardando le foto decide di mettere o non mettere i like. Dai quali poi dipenderà il valore che si dà a se stessi, tanti like ricevuti tanto valore, pochi like ricevuti poco valore. Questo comportamento è il segnale di una personalità fragile,con scarsa autostima, convinta di avere un pensiero che vale poco e che riesce ad esprimersi solo pubblicando foto dei propri muscoli. Chi vive con un corpo immagine non può essere sereno perché solo vivendo insieme al corpo come una cosa sola, con la consapevolezza dei propri limiti e dei propri difetti, si può trovare dentro di sé la serenità della bellezza di sentirsi unici.




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