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“Sbagliando si impara”: mito o realtà?

  • Immagine del redattore: CoachFit
    CoachFit
  • 9 giu 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Se è vero che uno dei proverbi più usati è “Sbagliando si impara”, è anche vero che nella maggior parte dei casi manca la consapevolezza di quello che si sta dicendo e del valore di queste parole. Perché è facile dirlo agli altri quando l’errore e le difficoltà non ci toccano direttamente, ma è certamente più difficile coglierne l’utilità e l’insegnamento quando siamo noi a esserne coinvolti. Ciò che allora serve fare è fermarsi un attimo a ragionare in maniera meno superficiale, scavare in profondità e saper quindi cogliere l’utilità dell’errore che deve essere visto come un ingrediente prezioso e necessario di ogni esperienza grazie al quale possiamo sperimentare, esplorare tutte le possibilità fino a trovare la migliore.



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Errare humanum est


La prima cosa da fare allora è diventare consapevoli della nostra fallibilità, di come sbagliare faccia parte della natura umana e di come per imparare dagli errori sia indispensabile saperli riconoscere come tali.

Altrimenti continueremo a ripeterli. E riconoscerli non sempre è semplice visto che spesso pur di non metterci in discussione tendiamo a cercare una giustificazione o li attribuiamo a qualcun altro.

L’errore come opportunità utile per migliorare non è solo un proverbio, è anche un evidenza scientifica confermata da una ricerca, pubblicata sul Journal of Cognitive Neuroscience, la quale dimostra che impariamo più dagli errori che dai successi, poiché l’effetto sorpresa provocato dall’errore facilita e rinforza l’apprendimento.


“Allenando si impara”


Ecco che allora possiamo iniziare a diventare consapevoli dell’utilità degli errori mentre ci stiamo allenando in palestra. Se sbagli e non riesci a fare il tuo massimale, se sbagli e non riesci a fare tutte le ripetizioni che pensavi, se sbagli e non riesci a eseguire un nuovo esercizio, se sbagli e non riesci a tenere sul tapis roulant la velocità che pensavi, sappi che questo ti servirà la volta successiva quando trovandoti di fronte a una situazione analoga a quella precedente in cui avevi sbagliato, dal cervello partirà un segnale che ti permetterà di correggere il tiro e fare meglio.

Ecco che allora in palestra ci si può allenare a imparare a riconoscere quello che non ha funzionato e sfruttarlo come occasione per andare avanti e fare meglio. Perché un conto è agire con prudenza per evitare i rischi, un altro conto è demonizzare gli errori e lasciare che la paura di sbagliare ci blocchi. E solo così “Sbagliando si impara” non sarà più solo un proverbio ma diventerà l’atteggiamento mentale grazie al quale come il bambino, dopo una serie di cadute e sbandamenti, impara a camminare così anche noi grazie agli errori impariamo a migliorare noi stessi e la nostra vita! Altrimenti Cristoforo Colombo non avrebbe scoperto l’America e Thomas Edison non avrebbe inventato la lampadina!




 
 
 

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